sabato 29 luglio 2017

SU, ANDIAMO... IN PUGLIA

Cari Amici,
La copertina del libro
innanzitutto, il titolo. Del libro di Carlos Solito mi ha molto colpita il titolo, Sciamenescià (Elliot, 2016). È un'espressione dialettale che immediatamente ci introduce nella calda atmosfera del sud e che in una sola parola riesce a concentrare tutta la magia della Puglia salentina. "Sciamenescià" significa "su, andiamo" ed è un'esortazione autorevole alla quale non si può contravvenire, una sorta di bonario e deciso ordine a intraprendere un cammino, un'impresa.
Sciamenescià! Ed ecco che pagina dopo pagina attraversiamo un luogo immaginario, ma dai tratti ben riconoscibili, a cui l'autore ha dato il nome di El Paiso. Sciamenescià! E siamo in una terra dove il vento soffia forte e le storie della gente prendono forma sotto un sole accecante tra ulivi, muretti a secco e strade brecciate. Un posto straordinario, al confine con le più ambite mete turistiche, che sconvolge l'ovvia geografia di chi ha in mente solo città bianche e il suolo sacro della nostra Finisterre, Santa Maria di Leuca.
Sciamenescià! Ed è subito la Puglia dei natali di Solito: selvaggia, un puzzle di paesaggi e paesi immortalati in quella che potrebbe essere la loro forma primordiale, agli inizi della creazione. Con Carlos che ci fa da guida arriviamo al Mare Piccolo, saliamo sul Monte Pizzuto ad ammirare il panorama, conosciamo nomi di paesi insospettabili come Lizzano, Carosino, Monteparano, Fragagnano, Monteiasi, Maruggio, Monacizzo, Sava e ci riempiamo gli occhi con l'azzurro del mare di Punta Prosciutto, Torre Colimena e Torre dell'Ovo. Incontriamo personaggi splendidi quanto la terra che abitano, persone che sognano, amano, partono e tornano, condividono un ricordo e che mangiano orecchiette, pesce crudo, cozze, ricci, abbinano il Primitivo e il Negramaro ai sapori della vita oppure ci bevono su una birra Raffo. Solo uno scrittore autoctono poteva raccontare tutto questo, uno scrittore che però ha in mano anche una macchina fotografica e che punta la penna come punta l'obiettivo. Da un'immagine nasce la poesia di una scrittura fresca, istantanea, senza sovrastrutture.
Sciamenescià è un omaggio alle proprie origini, a tutti quei luoghi che ci si porta dentro e che spaccano il cuore a metà perché se da una parte si grida al mondo la loro bellezza, dall'altra si vorrebbe preservarli dalla "minaccia" turistica. Dopo aver letto questo libro la voglia di mettersi in viaggio è forte, ma ci si rende conto che bisognerà farlo con riguardo. Bisognerà essere garbati verso questi posti per non tradire i sentimenti di chi ci è nato, ci è vissuto e ora ce li porge con il tenero gesto del racconto.
‹‹Puntare a sud vuol dire mettere in conto tante direzioni››, dichiara uno dei protagonisti. Non ci resta che scegliere la nostra.
Carlos Solito è nato a Grottaglie (TA) e da lì ha cominciato a girare il mondo prima in lungo e poi in largo. È fotografo, giornalista, scrittore e regista. La sua firma è su diverse riviste, tra le quali Vanity Fair con la rubrica "Tachicardia".




lunedì 24 luglio 2017

I FRATELLI CARRINO: UNA GENUINA STORIA FAMILIARE

Cari Amici,
cos'è la transumanza? Oltre a tutte le definizioni che ne potremmo dare, la transumanza è una storia di famiglia. Ho accennato ai Colantuono e ai fratelli Carrino, ma chissà che col tempo non avrò l'opportunità di incontrare altre famiglie. I pastori transumanti sono tutti di origine molisana e da secoli spostano le loro greggi dal Molise alla Puglia e viceversa per permettere ai loro animali di affrontare meglio gli eccessi sia della brutta che della bella stagione. In passato erano gli uomini che si occupavano degli spostamenti, mancando da casa parecchi mesi, mentre donne e bambini rimanevano in paese ad aspettare il loro ritorno. Questa usanza oggi è cambiata, molte donne non disdegnano di mettersi in cammino per tratturi e campagne, ma il fascino del piccolo mondo transumante è rimasto intatto.
Azienda Agricola F.lli Carrino - Lucera (FG)

lunedì 17 luglio 2017

GIORNALISTI SU STRADE ERBOSE

Cari Amici,
se è vero che un giornalista si riconosce dalle scarpe, questa volta noi educandi nelle materie agroenogastroculturali non potevamo imbrattare le nostre suole in modo più "naturale". Qualche settimana fa, grazie a una fortunata combinazione, ci siamo ritrovati tutti a Lucera per un convegno sulla transumanza e qui abbiamo approfittato dell'occasione per mettere piede nei luoghi dove le greggi partono e tornano, accompagnati da coloro che, con grande passione, portano avanti questa attività. Le chiamano strade erbose quelle che collegano la Puglia al Molise e, sembra, anche altre regioni del mondo. Sono strade speciali, da percorrere lentamente e senza l'ansia di arrivare. Andavamo di fretta noi giornalisti, così siamo andati piano...
Lucera (FG)