sabato 16 settembre 2017

UNA TOMBA CHE TOMBA NON È

Cari Amici,
il mese di settembre, in quest'angolo recondito del Gargano, significa solo una cosa: pellegrinaggio alla sacra grotta dell'Arcangelo Michele nel giorno della festa dei tre Arcangeli. Il 29 settembre, la cittadina di Monte Sant'Angelo vede giungere interi eserciti di devoti a piedi, in autobus, in auto e persino in groppa a un cavallo, accolti dal suono a distesa delle campane del Santuario. Tra apparizioni angeliche e manifestazioni potenti della presenza divina, questo è davvero un luogo di misteri. Attenzione però, l'arcano non si trova solo nella cavità della terra! Qualche centinaio di metri più in là, in fondo alla scalinata che porta allo storico Rione Junno, un edificio pone dubbi e quesiti intriganti...
Monte Sant'Angelo (FG)

mercoledì 6 settembre 2017

UN VESTITO PER LA BELLA GRAZIELLA

Cari Amici,
anche questa caldissima estate sta transitando e, mentre ci predisponiamo agli impegni autunnali, ecco che un po' di nostalgia si fa avanti. Sì, perché l'estate porta sempre con sé una bella storia e non ci si può rassegnare facilmente al cosiddetto "ritorno alla normalità". La storia della mia estate 2017 parla nientemeno che di fili lucenti e tessuti pregiati. Tutto ruota intorno a una graziosa fanciulla procidana dei tempi andati, Graziella, alla quale ogni anno, in occasione della Sagra del Mare ad agosto, è dedicato un concorso di bellezza.
Isola di Procida

sabato 29 luglio 2017

SU, ANDIAMO... IN PUGLIA

Cari Amici,
La copertina del libro
innanzitutto, il titolo. Del libro di Carlos Solito mi ha molto colpita il titolo, Sciamenescià (Elliot, 2016). È un'espressione dialettale che immediatamente ci introduce nella calda atmosfera del sud e che in una sola parola riesce a concentrare tutta la magia della Puglia salentina. "Sciamenescià" significa "su, andiamo" ed è un'esortazione autorevole alla quale non si può contravvenire, una sorta di bonario e deciso ordine a intraprendere un cammino, un'impresa.
Sciamenescià! Ed ecco che pagina dopo pagina attraversiamo un luogo immaginario, ma dai tratti ben riconoscibili, a cui l'autore ha dato il nome di El Paiso. Sciamenescià! E siamo in una terra dove il vento soffia forte e le storie della gente prendono forma sotto un sole accecante tra ulivi, muretti a secco e strade brecciate. Un posto straordinario, al confine con le più ambite mete turistiche, che sconvolge l'ovvia geografia di chi ha in mente solo città bianche e il suolo sacro della nostra Finisterre, Santa Maria di Leuca.
Sciamenescià! Ed è subito la Puglia dei natali di Solito: selvaggia, un puzzle di paesaggi e paesi immortalati in quella che potrebbe essere la loro forma primordiale, agli inizi della creazione. Con Carlos che ci fa da guida arriviamo al Mare Piccolo, saliamo sul Monte Pizzuto ad ammirare il panorama, conosciamo nomi di paesi insospettabili come Lizzano, Carosino, Monteparano, Fragagnano, Monteiasi, Maruggio, Monacizzo, Sava e ci riempiamo gli occhi con l'azzurro del mare di Punta Prosciutto, Torre Colimena e Torre dell'Ovo. Incontriamo personaggi splendidi quanto la terra che abitano, persone che sognano, amano, partono e tornano, condividono un ricordo e che mangiano orecchiette, pesce crudo, cozze, ricci, abbinano il Primitivo e il Negramaro ai sapori della vita oppure ci bevono su una birra Raffo. Solo uno scrittore autoctono poteva raccontare tutto questo, uno scrittore che però ha in mano anche una macchina fotografica e che punta la penna come punta l'obiettivo. Da un'immagine nasce la poesia di una scrittura fresca, istantanea, senza sovrastrutture.
Sciamenescià è un omaggio alle proprie origini, a tutti quei luoghi che ci si porta dentro e che spaccano il cuore a metà perché se da una parte si grida al mondo la loro bellezza, dall'altra si vorrebbe preservarli dalla "minaccia" turistica. Dopo aver letto questo libro la voglia di mettersi in viaggio è forte, ma ci si rende conto che bisognerà farlo con riguardo. Bisognerà essere garbati verso questi posti per non tradire i sentimenti di chi ci è nato, ci è vissuto e ora ce li porge con il tenero gesto del racconto.
‹‹Puntare a sud vuol dire mettere in conto tante direzioni››, dichiara uno dei protagonisti. Non ci resta che scegliere la nostra.
Carlos Solito è nato a Grottaglie (TA) e da lì ha cominciato a girare il mondo prima in lungo e poi in largo. È fotografo, giornalista, scrittore e regista. La sua firma è su diverse riviste, tra le quali Vanity Fair con la rubrica "Tachicardia".




lunedì 24 luglio 2017

I FRATELLI CARRINO: UNA GENUINA STORIA FAMILIARE

Cari Amici,
cos'è la transumanza? Oltre a tutte le definizioni che ne potremmo dare, la transumanza è una storia di famiglia. Ho accennato ai Colantuono e ai fratelli Carrino, ma chissà che col tempo non avrò l'opportunità di incontrare altre famiglie. I pastori transumanti sono tutti di origine molisana e da secoli spostano le loro greggi dal Molise alla Puglia e viceversa per permettere ai loro animali di affrontare meglio gli eccessi sia della brutta che della bella stagione. In passato erano gli uomini che si occupavano degli spostamenti, mancando da casa parecchi mesi, mentre donne e bambini rimanevano in paese ad aspettare il loro ritorno. Questa usanza oggi è cambiata, molte donne non disdegnano di mettersi in cammino per tratturi e campagne, ma il fascino del piccolo mondo transumante è rimasto intatto.
Azienda Agricola F.lli Carrino - Lucera (FG)

lunedì 17 luglio 2017

GIORNALISTI SU STRADE ERBOSE

Cari Amici,
se è vero che un giornalista si riconosce dalle scarpe, questa volta noi educandi nelle materie agroenogastroculturali non potevamo imbrattare le nostre suole in modo più "naturale". Qualche settimana fa, grazie a una fortunata combinazione, ci siamo ritrovati tutti a Lucera per un convegno sulla transumanza e qui abbiamo approfittato dell'occasione per mettere piede nei luoghi dove le greggi partono e tornano, accompagnati da coloro che, con grande passione, portano avanti questa attività. Le chiamano strade erbose quelle che collegano la Puglia al Molise e, sembra, anche altre regioni del mondo. Sono strade speciali, da percorrere lentamente e senza l'ansia di arrivare. Andavamo di fretta noi giornalisti, così siamo andati piano...
Lucera (FG)

venerdì 9 giugno 2017

NEL CUORE SPENTO DI UNA CITTÀ FANTASMA

Cari Amici,
cos'è una città fantasma? È un luogo che ti accoglie con lo sguardo basso e, amareggiato, ti guarda andare via. È un luogo dal cuore spento, che vorrebbe tornare a vivere ma, ahimè, non può. È un luogo che ti ricorda il passato glorioso e ti presenta l'amaro conto del presente rovinoso. È un luogo un po' così, bello da morire e morto di bruttura. La nostra. Oggi il mio saluto vi giunge dalla stupenda insenatura naturale di San Nicola Imbuti, sulla riva occidentale del lago di Varano, dove in un tempo non troppo lontano si vide quanto di più moderno e tecnologico si era mai visto in zona: un idroscalo militare da cui si effettuavano ricognizioni dell'Adriatico e si prevenivano gli attacchi austriaci provenienti dalla Jugoslavia.
Lago di Varano - Puglia

lunedì 15 maggio 2017

UNA TERRA TRA DUE LAGHI

Cari Amici,
quando si parla di turismo, specialmente in certi contesti, si finisce sempre per dare il via a discussioni infinite che il più delle volte portano troppo lontano dalla bellezza di un luogo. In questi giorni, neanche a farlo apposta, sui social è comparso un appello ad aprire al pubblico la chiesetta di Santa Maria di Monte d'Elio, nella striscia di terra garganica tra i due laghi di Lesina e di Varano. Dico così perché è proprio qui che avrei voluto condurvi e non posso per cause di forza maggiore. Mentre vi scrivo, in cuor mio spero tanto che la battaglia abbia successo, così da raccontarvi uno dei posti più belli della nostra Puglia.
Lago di Varano - Puglia

martedì 9 maggio 2017

ANDAR PER STRETTE STRADE

Cari Amici,
alla fine della nostra passeggiata a Lucera, città d'arte e di curiosità, un bilancio è quasi d'obbligo. Percorrendo le vie del borgo antico, siamo passati attraverso secoli di storia e abbiamo scoperto cosa si cela dietro a un sito o a un monumento che magari ci è anche troppo familiare. Già, le vie... Ne conosciamo di larghe e spaziose e ne apprezziamo la comodità. Alcune però vantano tutt'altre larghezze e qui ce n'è una talmente stretta da aver battuto il record mondiale di angustia. Si chiama Vico Ciacianella e si trova ad appena venti metri dalla Cattedrale.
Lucera (FG)

domenica 30 aprile 2017

TRATTURI E TRANSUMANZA: UNA CIVILTÀ DA RECUPERARE

Cari Amici,
Tratturi e transumanza di Pierluigi de Santis
si sta svolgendo in questi giorni, a Foggia, la 68ma Fiera Internazionale dell'Agricoltura e della Zootecnia, un evento "fieramente" agricolo che abbraccia diversi ambiti del settore primario. Da qualche tempo i riflettori si sono riaccesi sull'antica pratica della transumanza che, specialmente in Puglia, ha costituito una risorsa economica notevole. Insieme ai pastori e alle greggi si muovevano infatti anche idee e opportunità di scambio.
Per comprendere meglio cosa abbiano veramente significato gli spostamenti stagionali degli animali lungo i tratturi che conducevano in Molise e in Abruzzo, ho letto Tratturi e transumanza - Profili fra passato, presente e progettualità future (Wip Edizioni, 2016) del giornalista e scrittore barese Pierluigi De Santis. Il libro offre una panoramica piuttosto insolita del fenomeno, ma a mio avviso interessante per chi volesse progettare un'esperienza di questo tipo. I pastori transumanti sono rimasti in pochi e in genere sono abbastanza disponibili a condividere il loro tragitto con degli ospiti: l'importante è mettersi sulla loro stessa lunghezza d'onda. 
La storia dei tratturi e della transumanza è una storia di civiltà più che di sola economia rurale. Le vie erbose hanno visto nascere fontane, villaggi, chiese e svilupparsi attività artigianali come il tombolo di Isernia, la costruzione delle campane ad Agnone e la produzione dei coltelli a Frosolone. Non mancavano le strutture ricettive che accoglievano uomini e animali e che si identificavano il più delle volte con abbazie e monasteri. Non a caso i sentieri dei transumanti hanno finito per coincidere con quelli dei pellegrini diretti verso la Grotta di San Michele Arcangelo sul Gargano, passando per altri famosi luoghi di culto. Il transito delle greggi era regolato da norme ben precise che riguardavano i percorsi, le soste e i tributi.
Al profilo storico De Santis affianca uno più "romantico" parlandoci delle usanze dei pastori, di curiosità circa il loro stile di vita e soprattutto riportando i testi di canti tradizionali eseguiti con l'accompagnamento della zampogna e della ciaramella. La transumanza assume così la connotazione di un mondo nel quale le ragioni della sopravvivenza ispirano una poesia semplice e pura, espressione di gioie e tristezze, di amori sbocciati in cammino o rimasti a casa ad attendere il ritorno dell'amato. 
Mentre il ricordo ricostruisce il passato, però, è necessario che lo sguardo sia già rivolto avanti, al futuro. Il destino dei tratturi e di chi li percorre è legato alla capacità di trasmettere taluni valori alla società contemporanea, valori come l'accoglienza, la tolleranza, l'aiuto reciproco, la fedeltà alle proprie scelte, il rispetto della natura. Le strategie del turismo possono essere ottime alleate a patto che non tradiscano il "sistema transumanza", cioè un modello di gestione delle risorse a basso impatto ambientale. 
Il volume è corredato di versi e disegni dell'autore.
Pierluigi De Santis, oltre a dedicarsi con passione all'attività di scrittore, collabora con una rivista online che si occupa di ambiente, territorio ed energie rinnovabili.

venerdì 28 aprile 2017

L'IMPERO ROMANO A LUCERA: L'ANFITEATRO DI MARCO VECILIO

Cari Amici,
come vi ho accennato nell'introduzione al nostro itinerario lucerino, per motivi di tempo e di orari non sono riuscita, nella stessa giornata, a completare la visita di tutti i principali monumenti cittadini. Siccome però la fortuna aiuta non solo i cuori allegri ma anche gli animi volenterosi, una settimana dopo ho avuto la possibilità di tornare sul posto e di conoscere anche l'anfiteatro augusteo. Ci tengo a dirvi che il sito è stato invaso dai turisti durante le Giornate di Primavera FAI di quest'anno e che faremmo bene a valorizzarlo di più dato che è lì a testimoniarci un altro grande periodo storico vissuto dalla città: quello della Roma imperiale.
Lucera (FG)

mercoledì 26 aprile 2017

LA FORTEZZA DELL'IMPERATORE

Cari Amici,
dopo la pausa pasquale, torno da voi per accompagnarvi lungo le strade di Lucera e continuare a raccontarvi la storia affascinante di questa città, una delle più federiciane della regione. Finora ho menzionato spesso saraceni, musulmani, moschee, harem: adesso è giunto il momento di capire come tali personaggi siano arrivati qui e abbiano in pratica preso possesso del territorio. Lo faremo dando due passi nella fortezza svevo-angioina, appositamente concepita da Federico II per mantenere sotto controllo i "deportati". 
Lucera (FG)

mercoledì 12 aprile 2017

UN THRILLER APPASSIONANTE PER TURISTI ARDIMENTOSI

Cari Amici,
Procida - Il mistero del Venerdì Santo di Antonio Sobrio
nel pieno della Settimana Santa, più che raccontarvi una delle mie peregrinazioni, voglio per la prima volta consigliarvi un libro. Eh sì, perché anche i libri possono condurci alla scoperta di posti favolosi e non mi riferisco necessariamente alle tradizionali guide, ma a romanzi, racconti e persino raccolte di poesie.
Per iniziare, ho scelto per voi Procida - Il mistero di Venerdì Santo (New Media Edizioni, 2016), il tourist thriller del procidano Antonio Sobrio. L'autore, educatore professionista e con già una bella esperienza editoriale alle spalle, si interessa in modo particolare alle tematiche ambientali e animaliste e tale aspetto influenza non di rado la sua scrittura.
C'è un po' di tutto in questa sua opera che piacerà agli esploratori, agli amanti del brivido e pure agli ecologisti. Lo scrittore, infatti, oltre a tessere la trama del racconto, descrive luoghi e usanze nell'intento, dichiarato, di far conoscere la sua isola e di tracciare un percorso turistico rispettoso del territorio.
La vicenda si svolge tra il Giovedì e il Venerdì Santo. Mentre sull'isola fervono gli ultimi preparativi per la Processione dei Misteri, in uno dei tendoni-officina allestiti a Terra Murata si consuma un efferato delitto. Ciro Lubrano, caposquadra del Mistero intitolato "Il sacrificio dell'agnello", dopo un'accesa discussione accoltella, uccidendolo, Antonio "l'animalista", vegano e difensore dei diritti degli animali. A scatenare la lite è l'improvvisa decisione di Ciro di utilizzare nella scenografia del Mistero un agnello morto invece di uno sedato come prevedevano i patti. Gli unici testimoni dell'uccisione sono i collaboratori di Ciro e, da una piccola casa a Marina di Corricella, quattro amici della vittima che, poche ore prima, avevano piazzato per gioco una microspia sulla base dell'installazione e si sono ritrovati ad ascoltare l'agghiacciante sequenza di parole e di urla.
Per non compromettere la partecipazione al corteo, si decide di occultare il cadavere e simulare la misteriosa scomparsa di Antonio. I suoi amici però, per niente disposti a rassegnarsi, partono alla sua ricerca setacciando l'isola da un capo all'altro.
Il concitato tour di Procida segue il tragitto dei Misteri e di tanto in tanto si concede qualche divagazione logistica. Piazza dei Martiri, Terra Murata, Marina di Corricella, Punta Lingua, Casale Vascello, Salita San Rocco, Callìa, Marina di Chiaiolella e l'isolotto di Vivara compaiono uno a uno assieme ai set naturali dei film di successo qui girati, ai Giardini di Elsa dove la Morante diede alla luce L'isola di Arturo, alla Casa di Graziella, dimora della sfortunata protagonista dell'omonimo romanzo di Alphonse de Lamartine. Le indagini conducono Nico, Saverio, Federico e Juana fino all'ex carcere di Palazzo d'Avalos e all'Abbazia di San Michele, dei quali Sobrio fornisce dettagli e aneddoti inquietanti.
Naturalmente non vi svelerò come il caso va a finire, ma vi segnalo un'interessante iniziativa, nata da un'idea di Antonio Sobrio, che avrà luogo domani sull'isola. Si chiama "Dalle pagine ai luoghi di Procida" e coinvolgerà gli scrittori locali che accompagneranno i turisti nei siti di cui hanno parlato nei loro libri.  L'evento è in collaborazione con New Media Edizioni e ha il patrocinio morale del Comune di Procida. Un'occasione da non perdere per entrare nel vivo del mistero, in tutti i sensi...


martedì 4 aprile 2017

UN AVVINCENTE MALINTESO ARTISTICO

Cari Amici,
dopo la piacevole sosta in Piazza Duomo direi di esplorare Lucera antica, continuando sempre sulla linea del sacro. Numerose chiese abbelliscono il centro storico e il motivo di tanta abbondanza è che con la cacciata definitiva dei saraceni da parte di Carlo II d'Angiò, il 15 agosto 1300, la rinascita della città avvenne soprattutto attraverso la riaffermazione delle radici cristiane. A partire dai primissimi anni del XIV secolo, furono edificate la Cattedrale di Santa Maria Assunta (dedicazione non casuale), la Chiesa di San Francesco (ora anche santuario di San Francesco Antonio Fasani), la Chiesa di San Domenico sulle ceneri di alcuni edifici arabi e la Chiesa di Sant'Antonio Abate dalla caratteristica cupola maiolicata, unica sopravvissuta di un precedente harem di Federico II. In una di queste è custodita una tela un po' particolare.
Lucera (FG)

martedì 28 marzo 2017

DUE CHIACCHIERE IN UN SALOTTO DI PIETRA

Cari Amici,
quanti di voi si sono riappacificati col mondo semplicemente ammirando, dal tavolino di un bar, una bella piazza inondata di sole? Come promesso, vi porto con me a Lucera per il mio e vostro tour della città. Questa volta, però, invece della solita scarpinata, vi propongo una rilassante conversazione in una delle cento piazze più belle d'Italia, in un vero e proprio "salotto di pietra" arredato con una cattedrale trecentesca, un palazzo vescovile del Settecento e diversi edifici di grande pregio architettonico. Nel mentre, vogliate gradire un calice di Cacc'e Mmitte, il tipico vino rosso locale intenso e dal gusto pieno.
Lucera (FG)

domenica 26 marzo 2017

QUATTRO E PIÙ PASSI A LUCERA, CITTÀ D'ARTE

Cari Amici,
che primavera sarebbe senza le Giornate di Primavera FAI - Fondo Ambiente Italiano? È ormai un quarto di secolo che la Fondazione ci accompagna in oltre mille luoghi affidati alla sua tutela. Già dai resoconti di ieri, primo giorno del weekend culturale, pare sia stato ovunque un successone, grazie anche al lavoro coinvolgente degli "apprendisti ciceroni", ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado che raccontano il territorio ai visitatori. Eventi di questo genere, però, fanno molto di più. Succede come quando vai nel tuo negozio preferito per acquistare una cosina semplice e ne esci col carrello straripante. Io, per esempio, avevo in mente l'anfiteatro romano di Lucera (FG) e sono rientrata, come si dice, carica di meraviglie...
Lucera (FG)

mercoledì 8 marzo 2017

FRANCESCO, IL FRATE CHE SUONA IL ROCK

Cari Amici,
chi canta prega due volte, così ci ha assicurato Sant'Agostino, e tra chi intona le lodi al Signore e chi delizia l'udito dei fratelli con musiche e testi poetici, mi sa che si potrebbe organizzare un festival anche in Paradiso. Lo so, avete in mente la solita litania, ma sappiate che posso smentirvi, subito. In occasione del Mese della Pace promosso dalla Gi.Fra. - Gioventù Francescana Nazionale, ho incontrato un simpatico ragazzone di nome Francesco Cicorella. Lui è un frate francescano, direttore responsabile del Centro Missionario Francescano e, nel tempo che gli resta dopo aver assolto ai suoi doveri di sacerdote, suona il rock. Esatto, il rock, quello con la batteria, il basso, la tastiera elettronica e quant'altro riuscite a immaginare.
Musica rock

mercoledì 22 febbraio 2017

SULLA RIVA ALTA DEL FIUME FORTORE

Cari Amici,
dopo le nerbate di questo lungo e a tratti tragico inverno, un po' di sole sta facendo capolino fra le nubi per offrirci un assaggio di primavera. La campagna non è ancora in fiore, ma più di qualcosa fa intuire che oramai dovremmo essere quasi fuori dal tunnel del gelo e che una nuova stagione ci stia venendo incontro con tutto il suo carico di dolcezza. A febbraio, in una domenica mattina dal cielo sereno, si può pensare di vedere cose mai viste in quarant'anni di vita e io, proprio tre giorni fa, lo pensai e partii per l'Abbazia di Ripalta, sulla riva più alta del fiume Fortore, in territorio di Lesina, provincia di Foggia.
Ripalta